DI FEMCACISL
A pochi giorni dall’incontro sul ccnl Energia e Petrolio, è stata presentata il 12 novembre scorso a Roma l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del settore Gas-Acqua (oltre 48.000 i lavoratori interessati), in scadenza il 31 dicembre 2018.
Dopo la discussione di ieri mattina da parte dell’Assemblea dei delegati di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, spetterà ora alle assemblee dei lavoratori valutare i contenuti e proporre eventuali emendamenti al testo della piattaforma.
Questo è solo il primo passo di un lungo iter che vedrà i delegati del settore confrontarsi nuovamente, il prossimo 12 dicembre, anche sugli importi degli incrementi salariali per il triennio 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2021, che faranno riferimento all’accordo interconfederale siglato il 26 luglio scorso, con la conferma dei due livelli di contrattazione, quello nazionale (TEM e TEC) e quello integrativo aziendale.
L’incremento del TEM (trattamento economico minimo) dovrà essere realizzato riconoscendo l’aumento del costo della vita nel triennio, attraverso l’indice IPCA moltiplicato per il valore punto. Il TEC (trattamento economico complessivo) si riferirà, invece, anche ai positivi indicatori di andamento del settore. La richiesta economica complessiva (sia per quanto riguarda il TEM, che per quanto attiene al TEC) è pari a 145 Euro al 5° livello, riparametrati.
Con il varo della piattaforma, poi, si procederà all’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto – presumibilmente a partire da gennaio – con Anfida, Assogas, Anigas, IGas e Utilitalia, le associazioni datoriali di riferimento, alle quali sono già state inoltrate le lettere di disdetta.
“Le nostre proposte hanno l’obiettivo prioritario di procedere in tempi brevi verso il rinnovo – esprime la Segreteria nazionale Femca Cisl – tenendo anche ben presente il difficile quadro politico e normativo che ci si pone davanti”.
“L’applicazione del codice degli appalti (art.177 D.Lgs. 50/2016) – proseguono i leader della Cisl – con l’esternalizzazione dell’80% delle attività non assegnate per mezzo di gara e la parcellizzazione del settore idrico paventata dal PdL AC. 52 e AC. 773 (ddl Daga), getterebbero infatti incertezza sulla stabilità occupazionale e sulla qualità del servizio, senza considerare i rischi per la sicurezza dei cittadini”.
Sul welfare la volontà è quella di costruire un percorso di unificazione dei fondi previdenziali presenti nella categoria, per i quali si richiede, inoltre, un incremento della quota datoriale di contribuzione con l’ipotesi di un aumento maggiorato per i giovani che risultano i più penalizzati dalle riforme pensionistiche.
Sul tema della salute e sicurezza, tra le richieste, emerge quella di prevedere per i RLSA un Libretto Formativoche registri la partecipazione ai moduli formativi e che sia riconosciuto in tutte le aziende dei diversi settori contrattuali. Si ritiene necessario prevedere la costituzione per il Settore Gas e Acqua dell’Organismo Paritetico Nazionale (D.lgs. 81/2008, art. 51) a livello settoriale, quale logico completamento dell’attività congiunta in tema di Salute Sicurezza e Ambiente. Diviene, infine, necessario affrontare la questione dell’invecchiamento attivo anche per ciò che riguarda gli aspetti di salute e sicurezza, allo scopo di analizzare e trovare soluzioni migliorative dell’ambiente di lavoro, delle modalità organizzative, degli orari.
Sul capitolo appalti viene ribadita che le attività distintive rimangano all’interno delle aziende del settore e si richiede l’allargamento delle tutele contrattuali a tutti i lavoratori delle imprese appaltatrici, con riferimento ai diritti, alla sicurezza e alla formazione.
Per quanto riguarda l’occupazione, soprattutto giovanile, e il mercato del lavoro, l’attenzione dovrà indirizzarsi verso la lotta alla precarietà attraverso l’inserimento di vincoli stretti all’utilizzo degli strumenti di flessibilità in entrata, privilegiando i contratti di apprendistato professionalizzante. I livelli occupazionali dovranno essere incrementati anche attraverso il controllo e il contenimento dell’orario di fatto, in rispetto delle norme e delle leggi regolamentanti gli orari di lavoro. Il sensibile aumento dell’età media con elevata esperienza di professionalità e il contemporaneo rischio di uscita dal mondo del lavoro rivelano l’utilità della costituzione di un nuovo fondo di solidarietà, a gestione condivisa, quale strumento di supporto all’occupazione, attraverso forme atte alla riqualificazione, anche attraverso fasi di formazione mirata.
Roma, 13 novembre 2018