Con il “Patto per la fabbrica”, Confindustria e CGIL, CISL, UIL congiuntamente nel marzo scorso hanno condiviso l’impegno di agire per la centralità delle imprese nell’economia e per la centralità della persona nella società e nel lavoro. Ritenendo la necessità di un nuovo sistema di relazioni più efficace e partecipativo si è dato vita e avvio ad un processo che riporta l’azione contrattuale e il ruolo determinante e insostituibile delle Parti sociali, non solo nel lavoro, ma nel più ampio contesto sociale.
Posti alla base questi due pilastri fondamentali, il primo atto, frutto del processo avviatosi nei mesi scorsi, e positivo esito di un lavoro congiunto, è il documento firmato il 12 dicembre 2018, dal titolo indicativo “Salute e sicurezza – Attuazione del Patto della fabbrica”.
Se molti sono i temi trattati, inerenti il sistema delle tutele della salute e della sicurezza sul lavoro, ad affermarsi maggiormente è la volontà reciproca delle Parti nel richiamare a quanto congiuntamente fatto e nell’indicare iniziative comuni, proposte congiunte e finalità condivise, volte ad affermare un impegno preciso del promuovere la prevenzione, contrastare l’esposizione a rischio e garantire adeguate forme di sostegno, tra le quali il ricollocamento al lavoro e la promozione di un Fondo per la tutela dei lavoratori affetti da morbilità causata dall’esposizione all’amianto.
Centrale nel documento è sicuramente la parte che va revisionare interamente l’Accordo sulla rappresentanza e pariteticità, che non solo giunge a confermare, quale volontà espressa dalle Parti, il ruolo determinante, in modo congiunto e collaborativo con le alte figure della prevenzione e della vigilanza, del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (aziendale e territoriale), ma anche la funzione che la rete della pariteticità sul territorio dovrà avere. L’attenzione poi alle nuove tecnologie, alle nuove forme di lavoro e, pertanto, al bisogno di nuove disposizioni di tutela fa dell’Intesa su salute e sicurezza sul lavoro un patto di prospettiva e propensione anche alla ricerca e all’innovazione, volte al garantire il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, nel rispetto e valorizzazione delle diverse abilità delle lavoratrici e lavoratori e delle opportunità di occupazione nelle imprese.