“Sono favorevole a un’autorità unica per la gestione del servizio idrico, un bene il cui utilizzo va ottimizzato con urgenza per far fronte all’evoluzione climatica a cui stiamo assistendo in questi anni. Penso che un’unica voce che sappia comunicare con realismo e pragmatismo lo stato dell’arte sul tema dell’approvvigionamento idrico possa creare i presupposti per un percorso virtuoso e per operare le scelte future più opportune”.
È quanto ha affermato oggi a Udine il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga intervenendo al convegno “Sistema idrico integrato Fvg tra opportunità e prospettive”. L’iniziativa è stata organizzata da Femca Cisl nella sede della Camera di Commercio Pordenone-Udine per dibattere sul corretto utilizzo della risorsa idrica alla luce degli attuali cambiamenti climatici, mettendo in risalto la necessità di mettere in campo interventi strutturali valorizzando e riorganizzando le strutture pubbliche e promuovendo un’approfondita conoscenza e una prevenzione a tutto campo.
Fedriga ha evidenziato come anche il Friuli Venezia Giulia, territorio storicamente ricco di acqua, stia attraversando una situazione non semplice per quanto riguarda il rifornimento idrico. In questo contesto – ha affermato il governatore – la Regione si è mossa prevedendo contributi per i pozzi artesiani con cui si interviene per ridurre gli sprechi derivanti le fuoriuscite di acqua, mentre nella legge di Stabilità – in fase di approvazione – verranno stanziati più di 8 milioni di euro per contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico. “Con i fondi messi a disposizione dal Pnrr per l’efficientamento idrico (circa 35 milioni di euro) puntiamo inoltre – ha aggiunto Fedriga – a diminuire la dispersione di acqua del 13 percento entro il 2026”.
Secondo il massimo esponente dell’Esecutivo regionale, “la strada da percorrere è quella di una politica di medio e lungo periodo attraverso l’elaborazione di piani pluriennali. Da qui ai prossimi anni diventerà sempre più importante saper sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, che consentono di effettuare anche indagini predittive sugli eventi climatici favorendo così gli interventi di messa in sicurezza del territorio”. ARC/PAU/al